L’espansione internazionale è diventata un’opzione strategica sempre più comune per le PMI e offre una serie di opportunità di crescita e sviluppo, ma richiede una pianificazione accurata e una conoscenza approfondita dei requisiti e delle sfide coinvolte.
Qualche sera fa abbiamo incontrato Matteo Chioccarello, della Chioccarello srl, un’azienda dinamica che ha saputo espandersi con successo, che scommette sui giovani e porta nel cuore il made in Italy.
Partiamo dagli inizi: la Chioccarello srl che guidi con tuo fratello è nata non tantissimi anni fa, però tu sei la terza generazione di una famiglia che lavora coi tessuti. Raccontaci la storia e di come hai mosso i tuoi primi passi in azienda.
La mia famiglia ha salde radici nel vicentino, già mio nonno lavorava per Lanerossi, uno dei 3 distretti tessili più importanti d’Italia. Poi a seguire mio padre aprì un’azienda che produceva filati tessili. Quando siamo entrati io e mio fratello negli anni ‘90 sviluppavamo tessuti per pavimentazione aerea. Nel 2001 entriamo nel mondo dell’arredamento come produttori di filati. Ma volevamo dare il prodotto finito e quindi dopo qualche anno diventiamo produttori di tessuti per sedie d’ufficio. Tra il 2006-2008 il mercato è cambiato e abbiamo scelto di adeguarci implementando i prodotti.
Voi producete 100% made in Italy. E’ un vantaggio o vi ha penalizzati?
Abbiamo dovuto compiere delle scelte in controtendenza, abbiamo deciso di restare in Italia quando tutti guardavano alla Romania, all'est Europa. All’inizio siamo stati penalizzati per circa 3-4 anni. Non avevamo un nome riconosciuto e allo stesso tempo iniziarono anche ad arrivare i prodotti dalla Cina, anche se non erano, e non sono, dei veri competitor, per la loro qualità. Abbiamo quindi deciso di alzare il livello puntando sul servizio al cliente. E poi abbiamo cominciato a sondare l’Europa.
Il made in Italy ha un valore enorme! Una volta pensavo significasse solo pagare di più ma poi ho capito che quando un cliente trova un'azienda italiana in cui avere fiducia, significa trovare un partner prezioso che gli risolve i problemi, che è propositivo e veloce, qualcuno su cui poter contare e oggi non è affatto scontato.
Oggi parte del tuo compito è sondare i territori per creare nuovi sbocchi. Quando ci siamo conosciuti eri appena tornato dall'Australia per creare le basi per un nuovo mercato. Come si crea un nuovo mercato?
Per aprire nuovi mercati devi andare sul posto per creare delle partnership. La variabile fondamentale è il rapporto umano. Bisogna conoscere le persone, capirne i costumi.
E poi devi crederci davvero! Devi avere la forza di presentare sul mercato qualcosa che non c’è, usando il design italiano, non guardando solo al prezzo. Devi metterci del tuo, credere in quello che fai, allora quando entri nel mercato, il mercato risponde bene.
Come avete trovato i partner giusti a cui appoggiarvi?
Bisogna considerare che dopo i 3000 km di distanza dal cliente ne va a tuo discapito economico quindi è necessario appoggiarsi a qualcuno o creare nuove basi. Abbiamo scelto aziende che erano già nel settore dell’arredamento, con un servizio veloce come il nostro. Ma non è stato facile, abbiamo fatto anche noi i nostri sbagli, una volta ho dovuto recuperare tutta la merce depositata in Turchia!
Come scegli i tuoi collaboratori?
Il mio compito è creare nuovi mercati quindi viaggio spesso e per poterlo fare, per assentarmi dall'azienda, ho trovato dei validi collaboratori, li ho fatti crescere e ho imparato a delegare.
Abbiamo puntato sui giovani, anche se noi abbiamo avuto diverse esperienze negative. Il nostro direttore commerciale ha 32 anni ed è con noi da 10 anni, ora si occupa lui dell’Europa.
Crediamo che il futuro sia la nuova generazione, ma non è cosa semplice. Ora so che ho dei validi collaboratori e se non ci sono io l’azienda non si ferma e mi posso prendere del tempo con una leggerezza differente.
E con tuo fratello, com’ è il rapporto lavorativo?
Al lavoro ragioniamo come soci ma abbiamo impiegato del tempo per capire come essere davvero costruttivi, soprattutto nelle critiche. Usciti dall’ufficio, non si parla di lavoro, neanche nei weekend!
Come gestisci il tuo tempo in azienda?
Ricordo che quando ero in AdHoc qualche anno fa, Giordano mi diceva sempre ‘devi trovare del tempo per te’. Mi risuona ancora nella mente, ci ho pensato spesso. Effettivamente, questo ti mette nella giusta prospettiva per uscire dall’azienda e avere una visione differente per poter crescere.
I tessuti sono difficilmente riciclabili, come affrontate la richiesta del green che c’è oggi?
Tutto il mercato ad un certo punto si è spostato verso i tessuti sintetici, noi arriviamo dal mondo della lana e abbiamo deciso di utilizzare fibre naturali: cotone, lino, viscosa, canapa, seta.
Anche questa scelta ci ha dato ragione, nel tempo, invece del consumismo sfrenato, stiamo lentamente tornando al naturale per poter anche riciclare.
In AdHoc è l’anno dei sogni: qual è il tuo?
Vorrei crescere ancora, ma una crescita proporzionata al tempo che dedico in azienda.
Ma qual è il vero sogno, uscendo dall’azienda?
Ho la passione dei motori, negli anni ‘90 correvo nel mondo dei Kart. Mi piacerebbe poter accompagnare mio nipote di 5 anni che ha seguito le orme dello zio.
E all’ultima frase i suoi occhi si sono illuminati!
Ringraziamo Matteo che ci ha raccontato la sua esperienza trattando temi densi con semplicità. Dal suo racconto è emerso come l’esperienza passata in AdHoc lo abbia messo nella giusta prospettiva per poter gestire al meglio l’azienda.
Le 5 azioni vincenti per l’espansione secondo Matteo Chioccarello
Da questa serata possiamo riassumere le 5 azioni vincenti da cui partire se stai pensando di espandere la tua azienda oltre i confini nazionali:
1. scegli validi collaboratori! Falli crescere e delega, potrai assentarti dall'azienda con tranquillità e dedicarti al tuo sviluppo.
2. appoggiati ad aziende del luogo e del tuo stesso settore, già inserite nel territorio e crea con loro una partnership
3. vai nell'area geografica in cui vuoi aprire un nuovo mercato, esplora i luoghi, vai a conoscere le persone: il valore unano è imprescindibile!
4. presenta sul mercato qualcosa che ancora non c'è o, altrimenti, che abbia una qualità superiore.
5. non smettere mai di crederci!
Prendersi il proprio tempo, a parole, sembra facile ma poi nella pratica quotidiana le ore sono sempre troppo poche, le giornate e le settimane dense di ‘cose da fare’ volano.
Darsi dei limiti e delegare sono i primi passi per poi concentrarsi su quello che ci fa stare bene, che ci piace. Questo non ci trasforma in persone egoiste ma in persone che conoscono il valore che lo stare bene con sé stessi genera tutt’intorno. Essere sempre focalizzati sui problemi e sugli impegni ci imprigiona in un tunnel oltre il quale è impossibile vedere tutte le opportunità che perdiamo.
Lavorare sodo qui e ora per ricavare del tempo di valore per noi stessi è l'impegno quotidiano dei soci di AdHoc Group, che si supportano reciprocamente attraverso le attività promosse dalla community.
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